Tutto quello che c’è da sapere per pescare legalmente in Toscana
La pesca in Toscana può essere un’attività gratificante e divertente, ma è importante ricordare che esistono alcune normative regionali che devono essere rispettate per garantire una pesca sostenibile e responsabile. Ecco un’utile guida per capire come ottenere la licenza di pesca, come diventare guardia ittica volontaria e quali sono le zone a regolamento specifico in Toscana. Buona pesca!
Licenza di pesca in Toscana
La pesca dilettantistica in Toscana richiede l’acquisto di una licenza di pesca, che può essere ottenuta presso gli uffici postali o online tramite il sito web della Regione Toscana.
Per conseguire la licenza di pesca dilettantistica in Toscana è necessario effettuare il versamento degli importi richiesti sul conto corrente postale n° 26730507 intestato a “Regione Toscana, tesoreria regionale, tassa per l’esercizio della pesca”. Sul bollettino di versamento devono essere riportati in modo leggibile e indelebile i dati anagrafici del titolare.
Inoltre, per il legittimo esercizio della pesca il titolare dovrà risultare munito, unitamente al bollettino di versamento, di un documento di identità da esibire ad eventuali richieste degli agenti.
Sono disponibili due tipi di licenza: la licenza di tipo B, che ha una durata annuale e un costo di 35,00 €, e la licenza di tipo C, che ha una durata quindicinale e un costo di 10,00 €. Entrambe le licenze autorizzano la pesca con canna, anche munita di mulinello, con la tirlindana, la mazzacchera e la bilancia.
Inoltre, è importante ricordare che la licenza di pesca è obbligatoria per tutte le attività di pesca, tranne per quelle che si svolgono in acque private.
Attestazione di guardia ittica volontaria
Per coloro che desiderano svolgere la pesca in modo più impegnativo, la Regione Toscana offre la possibilità di ottenere l’attestazione di guardia ittica volontaria. Questo permette di svolgere alcune attività di controllo e di vigilanza delle zone di pesca, oltre a fornire un’esperienza unica nel mondo della pesca.
In particolare, l’articolo 20 bis della Legge regionale 7/2005 prevede la qualifica di guardia ittica volontaria.
Per essere ammessi all’esame, sono richiesti i seguenti requisiti:
- cittadinanza italiana o di uno stato membro dell’Unione Europea;
- maggiore età raggiunta;
- residenza in Regione Toscana;
- iscrizione ad un’associazione di pescatori, venatoria o di protezione ambientale di cui all’articolo 20, comma 1 della l.r. n. 7/2005.
La domanda di partecipazione agli esami per il conseguimento dell’attestato di idoneità per guardia ittica volontaria deve essere presentata alla Regione Toscana – Settore Attività faunistico venatoria, Pesca dilettantistica, Pesca in mare, tramite un’associazione di pescatori, venatoria o di protezione ambientale di cui all’articolo 20, comma 1 della l.r. 7/2005, al quale il candidato sia iscritto, utilizzando l’apposito modulo (RT-P39).
Una volta superato l’esame, i candidati ottengono l’attestato di guardia ittica volontaria che permette loro di svolgere funzioni di vigilanza e controllo della pesca dilettantistica nella regione toscana. In particolare, i compiti delle guardie ittiche volontarie includono il controllo della regolarità delle licenze di pesca e il rispetto delle normative regionali in materia di pesca.
Zone a regolamento specifico per la pesca in Toscana
La Regione Toscana ha creato alcune zone a regolamento specifico per la pesca, al fine di garantire una gestione sostenibile delle risorse ittiche e della fauna acquatica. Queste zone sono contraddistinte da specifiche regolamentazioni, che devono essere seguite da chi pratica la pesca.
All’interno delle ZRS è possibile esercitare la pesca solo a coloro che sono in possesso di una specifica autorizzazione rilasciata dalla Regione Toscana. La pesca all’interno delle ZRS è soggetta a limitazioni riguardanti il periodo di pesca, le tecniche di pesca consentite, le misure minime e massime delle catture e le quantità massime giornaliere di cattura.
Le zone a regolamento specifico (ZRS) sono state istituite in diverse aree della Toscana, come ad esempio la ZRS della Valle del Serchio, la ZRS del Fiume Cecina, la ZRS del Lago di Bilancino e la ZRS del Fiume Arno.
Inoltre, sono previste specifiche misure di tutela per le specie ittiche autoctone, al fine di garantirne la conservazione e il mantenimento della biodiversità acquatica.
La pesca all’interno delle ZRS è soggetta a controlli e sanzioni da parte delle autorità competenti al fine di garantire il rispetto delle normative vigenti e la tutela delle risorse ittiche. Pertanto, è importante conoscere queste regolamentazioni prima di iniziare l’attività di pesca in queste zone.