L’Abbazia di San Galgano, in provincia di Siena, nel comune di Chiusdino, è un luogo dal fascino poliedrico. Essa rappresenta una delle maggiori meraviglie della cristianità in Europa. La sua bellezza è iconica, priva di ogni elemento terreno come tetti e finestre, quasi come se volesse sfuggire alla forza di gravità terrestre per raggiungere le altezze del cielo. Nonostante sia stata sconsacrata a partire dal 1789, l’Abbazia di San Galgano è ancora oggi impregnata di una forte spiritualità.
Chiusdino è la cittadina toscana dell’Abbazia di San Galgano
Situata tra le Colline Metallifere, la Montagnola Senese e la Val di Farma, la zona di Chiusdino è caratterizzata da un paesaggio lussureggiante ricco di vegetazione e corsi d’acqua.
Chiusdino è un borgo tipico della Toscana, costruito su un rilievo delle Colline Metallifere. Questo borgo conserva ancora oggi gran parte del suo antico tessuto urbano risalente al Medioevo. Nonostante le tracce degli antichi insediamenti etruschi presenti nei dintorni del luogo, il nome “Chiusdino” suggerisce un’origine longobarda e le prime notizie risalgono al VII e all’VIII secolo d.C..
Il nucleo originario di Chiusdino si erge sulla sommità del colle. Intorno a questo piccolo nucleo, furono in seguito costruiti un borghetto e la Pieve di San Martino.

Abbazia di San Galgano – Canva
La vita di San Galgano tra dissolutezza e ritiro spirituale
La vita di San Galgano è raccontata da una di quelle leggende medievali che hanno ispirato artisti e scrittori. Nato con una vita dissoluta, Galgano si è poi ritirato a vita eremitica per dedicarsi totalmente alla spiritualità. Nel Natale del 1180, Galgano piantò la sua spada militare nel colle di Montesiepi, trasformandola – in maniera simbolica – in una croce. Questa scena ricorda il mito di Re Artù, che estrae la spada dalla roccia. Nella Rotonda di Montesiepi, è possibile oggi vedere la spada corrosa dal tempo, esposta in una teca.
Il colle di Montesiepi e l’Abbazia di San Galgano
La cappella eretta sul luogo della morte di San Galgano, per volere del vescovo di Volterra divenne poi un monastero. Durante gli ultimi anni della sua esistenza, Galgano entrò in contatto con l’ordine dei Cistercensi e fu proprio grazie a loro che venne fondata la prima comunità di monaci.
In seguito, iniziò la costruzione dell’abbazia dedicata a San Galgano nella pianura sottostante del Merse, che nel 1227 già comprendeva due chiese, una superiore a Montesiepi e una inferiore a San Galgano. L’abbazia di San Galgano divenne una delle fondazioni cistercensi più importanti di tutta la regione Toscana grazie all’ingente patrimonio fondiario monastico dovuto a diverse numerose donazioni e lasciti. Già verso la metà del XIII secolo, possedeva una notevole importanza economica e culturale, tanto da essere protetta dagli imperatori stranieri e dalla decima papale.
Nel 1288, l’abbazia di San Galgano ottenne la consacrazione e i suoi monaci furono di grande importanza sia a livello economico che a livello culturale, tanto che la Repubblica di Siena stringeva stretti legami con loro e affidava agli stessi incarichi di grande prestigio.

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Esplorare l’Abbazia di San Galgano in un bosco lungo Maremma
L’abbazia di San Galgano, costruita secondo i canoni delle abbazie cistercensi stabiliti dalla regola di San Bernardo, sorge in un’area boscosa lungo la Maremmana, una via di comunicazione importante, vicino al fiume Merse il quale consente lo sfruttamento della forza idraulica e con l’obiettivo di bonificare il terreno per le coltivazioni.
L’architettura gotica cistercense dell’abbazia di San Galgano rappresenta un esempio suggestivo in Italia. In contrasto con la versione conosciuta nell’Ile-de-France, i monaci cistercensi introdussero uno stile tardo romanico borgognone.

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La struttura interna ed esterna dell’Abbazia
L’abbazia di San Galgano ha una pianta a croce latina con una facciata rimasta incompiuta, quattro colonne con aggetti e tre portali con archi a pieno centro. I fianchi dei muri della struttura presentano monofore e bifore ogivali con delle colonnine di divisione che sono andate perdute nel corso del tempo, tranne una. L’abside mostra due ordini di monofore e due oculi, uno più grande e uno più piccolo.
L’interno dell’abbazia di San Galgano, letteralmente invaso dalla natura, è senza dubbio incantevole. Le tre navate sono divise da ben sedici pilastri cruciformi con quattro colonne che risultano incastonate a un terzo e arcate a sesto acuto con doppio archivolto. La navata mediana è priva delle volte gotiche crollate ed è ben illuminata dalla luce naturale.
Accanto alla chiesa si trova il monastero con la Sala capitolare divisa in due navate da basse colonne, la Sala dei monaci con soffitto a volte e un breve tratto del chiostro ad arcate su colonnine binate.

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Nel complesso, dunque, l’abbazia di San Galgano rappresenta uno spettacolo mistico che unisce la terra e il cielo, il corpo e la spiritualità dell’anima.
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